Dalla vetta del Monte Piana questo piccolo gruppo, che domina la conca di Misurina, presenta i suoi versanti settentrionale e occidentale come una falange di cime e pinnacoli in formazione serrata, intervallati da piccole conche detritiche sospese (i cadini), spesso innevate.
Il versante opposto sulla Val d’Ansiei, assai più dolce, è prevalentemente prativo e boscoso. Questo è dovuto alla costituzione geologica dei Cadini: a Sud prevalgono i terreni tufacei e i calcari marnosi delle Formazioni di La Valle e di San Cassiano, mentre a Nord e nella sezione centrale emergono la massiccia Dolomia dello Sciliar e la stratificata D. del Dürrenstein. Per le sue caratteristiche si tratta di un gruppo singolare paragonabile con la sua schiera di guglie agli Spalti di Toro e ai Monfalconi dell’Oltrepiave.
Il gruppo contrasta nettamente con i giganti dolomitici che gli fanno corona, il Sorapiss, il Cristallo, la Croda dei Toni. La Punta più alta dei Cadini è la Cima Cadin di San Lucano 2839 m.
Le pareti dei Cadini sono solcate da una fitta ragnatela di itinerari di arrampicata. La prima salita nel gruppo, alla Cima Cadin di San Lucano, è del 1870 (Georg Ploner con la guida Luigi Orsolina).
Verso la fine dell’Ottocento queste punte divennero un simbolo dell’alpinismo di carattere sportivo; nel 1887 furono salite la Cima Eötvos 2825 m. da Piero Siorpaes con due alpinisti ignoti), e la Cima Cadin di Nord-Est (Theodor Wundt e don Lorenzo Nicolai).
Theodor Wundt fu uno dei più appassionati esploratori del gruppo: al suo nome fu dedicata la torre che incombe sul Passo dei Tocci,che egli salì nel 1893 con le guide Mansueto Barbaria e Giovanni Siorpaes.
Per decenni i Cadini furono terreno di gioco delle guide di Cortina e di Sesto, che accompagnarono alcuni pionieri dell’alpinismo dolomitico, come Theodor Wundt, Adolf Witzenmann, Hartmann, gli Eötvös. Nel periodo fra le due guerre aprì numerosi itinerari la guida Piero Mazzorana; negli ultimi decenni queste pareti hanno visto aumentare sempre di più la frequentazione degli arrampicatori, che trovano sia vie classiche, sia difficili itinerari di stile moderno.
Nell’alto Cadin della Neve,
sulla Forcella del Diavolo si fronteggiano le due guglie più famose dei Cadini,
la Torre del Diavolo e la Torre Leo, che furono per qualche tempo
simbolo (fotografatissimo) dell’ardimento acrobatico dei migliori
arrampicatori. La prima ebbe un destino simile alla ugualmente nota Guglia
De Amicis (nelle vicine Guglie di Misurina): raggiunta nel 1903 dalle guide cortinesi con lancio
di corda da una rupe vicina e con un’acrobatica traversata, ebbe una via dal
basso nel 1913, ad opera di Hans
Dülfer, che raggiunse l’attacco
di una fessura strapiombante con un’acrobatica corda doppia dalla Torre Leo.
La Torre del Diavolo ebbe poi altre vie di grande difficoltà ad opera di
Emilio Comici (1932, con Mario Salvatori) e Riccardo Cassin (1947, con Carlo Mauri).
1870 - La prima salita nel gruppo dei Cadini di Misurina, alla Cima Cadin di San Lucano, per opera di Georg Ploner con la guida Luigi Orsolina.
1887 – Viene salita la Cima Eötvos 2825 m. (Cadini di Misurina) da Piero Siorpaes con due alpinisti ignoti. Verso la fine dell’Ottocento queste punte divennero un simbolo dell’alpinismo di carattere sportivo
1887 - Theodor Wundt e don Lorenzo Nicolai salirono la Cima Cadin di Nord-Est
Theodor Wundt fu uno dei più appassionati esploratori del gruppo: al suo nome fu dedicata la torre che incombe sul Passo dei Tocci,che egli salì nel 1893 con le guide Mansueto Barbaria e Giovanni Siorpaes.